Uno spettacolo di Davide Bulgarelli

Lo spettacolo è una riflessione amara, ma divertentissima, sulle complicazioni della burocrazia e sulle modalità con cui la politica se ne serve.

In questo caso siamo all’interno di un ipotetico ministero, che ricorda i paesi dell’est negli anni sessanta, popolato solo da funzionari donne, alla prese con l’adozione, imposta dall’alto, di una nuova lingua ad uso e consumo esclusivo della pubblica amministrazione. Una lingua evidentemente troppo specialistica per non creare equivoci a non finire.

Costruito come un continuo gioco scenico di entrate ed uscite e di scambi di ruolo, nel solco della commedia dell’arte, lo spettacolo costituisce nelle sue intenzioni, anche una meditazione sulla semantica e sulla sperimentazione (realmente avvenuta in passato) di linguaggi nuovi e artificiali.

In scena (in o.a.): Donatella Bertacchi, Bianca Bianconi, Daniela Florio, Mina Larocca, Marisa Marsciani, Anna Minciotti, Barbara Pederzini, Romana Savigni